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lunedì 29 maggio 2017

Altro scandalo per la compagnia aerea United Airlines, questa volta ai danni di una famiglia lgbt


Già lo scorso mese, il 9 Aprile 2017, United Airlines era stata al centro del dibattito per aver malmenato brutalmente e trascinato fuori un passeggero da un aereo in partenza da Chicago per Louisville a causa di un overbooking. La compagnia aveva infatti, ricordiamo, venduto più biglietti rispetto ai posti realmente disponibili: l'utente designato casualmente dal computer di bordo per abbandonare il volo era stato proprio il dottor David Dao, un medico che doveva arrivare urgentemente a destinazione per curare dei pazienti gravi e che perciò si era rifiutato di scendere. In risposta al diniego il personale della compagnia, con l'ausilio degli addetti alla sicurezza dell'aeroporto, ha provveduto a spaccare il naso al sessantanovenne sbattendogli la faccia contro lo schienale e a trascinarlo fuori di peso, mentre il resto dei passeggeri osservava in stato di shock.

Anche questo mese la compagnia non si è smentita: il 20 di Maggio infatti Henry Amador-Batten, cinquantatreenne padre arcobaleno che volava assieme al figlio di 5 anni verso la Carolina del Nord per raggiungere il suo compagno, è stato accusato da un assistente di volo di "tenere le mani troppo vicine ai genitali del bambino".

Uscito dall'aereo si è trovato ad affrontare un interrogatorio da parte della polizia, allertata dallo zelante assistente di volo, dove ha dovuto spiegare che teneva le mani sulle ginocchia del piccolo per rassicurarlo e farlo sentire al sicuro in quanto "suo figlio ha paura di volare".

Intanto gli hashtag #boycottunited e #boycottunitedairlines continuano ad essere estremamente popolari sui Social Media: dopotutto, perché viaggiare con una compagnia che lede i diritti fondamentali dei propri passeggeri? Un volo presuppone infatti l'inizio di un'avventura, ma con United Airlines rischia di tramutarsi in tutt'altra esperienza.

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venerdì 19 maggio 2017

A San Pietroburgo il primo supermercato vietato ai gay


Recentemente inaugurato dall'imprenditore russo ortodosso German Sterligov, il supermercato di prodotti biologici "Sol i Hleb" (in Italiano: "Pane e Sale") ha aperto i battenti esponendo all'entrata un'insegna controversa ed apertamente omofobica che recita: "Vietato l'ingresso ai gay".
Il gruppo di attivisti Lgbt Coming Out ha già chiesto la rimozione del cartello sostenendo che incita all'odio, ma come ben siamo a conoscenza i gruppi Lgbt in Russia non hanno alcun potere, alcuna voce in capitolo, mentre Sterligov è uno degli imprenditori più ricchi e famosi del paese.

A "Sol i Hleb" il pane viene venduto per la cifra stratosferica di 1650 rubli al chilo (circa 25 euro) e l'élite che lo frequenta è costituita perlopiù da ortodossi ricchi o benestanti.

È stato Von Yao, giovane e stravagante artista asiatico residente a San Pietroburgo, a segnalare per primo l'insegna ai media internazionali. Un ringraziamento speciale va doverosamente anche alla giornalista Isadora Wallnoefer, che per prima ha accolto la segnalazione.

In foto, Von Yao

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sabato 13 maggio 2017

Un Tom Holland super sexy balla Umbrella travesito da donna nella lip sync battle (VIDEO)


Tom Holland, giovane interprete di Spider-Man: Homecoming, ha danzato sulle note di Umbrella di Rihanna travestito da donna, demolendo qualsiasi pregiudizio sui supereroi: l'attore ventenne ha infatti completamente incentrato l'attenzione su se stesso sul palco della Lip Sync Battle durante l'episodio speciale dello show per gli MTV Movie Awards con una performance memorabile e un abbigliamento sexy e provocatorio: guêpière di raso e latex e calze a rete.

Guarda il video: Tom Holland super sexy balla Umbrella travesito da Rihanna nella lip sync battle

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domenica 7 maggio 2017

Concorso: Una caricatura per Kadyrov


Кадыров

Tutti ormai conoscono la famosa immagine di Vladimir Putin in versione drag queen come segno di protesta contro l’omofobia. Il fotoritocco, diventato popolare sui Social Network dal 2013, è recentemente entrato a far parte di una lista di 4.070 immagini bandite dal Cremlino, in quanto farebbe "propaganda gay" ed umilierebbe il presidente "suggerendo un orientamento sessuale anormale". Per maggiori informazioni leggi l'articolo: Ora queste immagini sono illegali in Russia... dacci una mano a diffonderle!

Quello che si nota oggi navigando sul web è la mancanza di immagini caricaturali anche per quanto riguarda il leader ceceno Ramzan Achmadovič Kadyrov (in russo: Ахмат Абдулхамидович Кадыров): abbiamo quindi deciso di pensarci noi... con il vostro aiuto! Mandateci i vostri fotoritocchi e le vostre personalissime caricature all'indirizzo mail unacaricaturaperkadyrov@teewars.org o attraverso il nostro modulo di contatto situato sul margine alto-destro del blog (basta cliccare la busta da lettere bianca): La foto migliore verrà pubblicata sul sito! L'autore potrà decidere liberamente se firmarsi o rimanere anonimo.

Cosa aspettate? Contiamo sul vostro contributo, in quanto il sarcasmo costituisce ancora un'arma fondamentale e rispondere alla violenza e alla persecuzione con l'ironia e col sorriso spesso lascia spiazzati i potenti.

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venerdì 5 maggio 2017

Essere gay in Cecenia: le testimonianze dei sopravvissuti (VIDEO)


Essere gay in Russia non è certo facile, ma per quanto riguarda la Cecenia è un discorso a parte: si parla infatti della nascita dei primi campi di concentramento di cui si abbia notizia dai tempi del nazismo e del fascismo (nonostante qualcuno ipotizzi, visto il regime fortemente autoritario, che alcuni campi di concentramento super segreti per dissidenti politici possano essere presenti anche in Corea del Nord).

In Cecenia, gli omosessuali vengono stipati in celle e privati del cibo, torturati con scosse elettriche, umiliati in tutti i modi possibili per poi venire uccisi brutalmente, se non dai militari, addirittura dalla propria famiglia: "Occupatevene voi o ci penseremo noi" è il ritornello angoscioso e incessante che risuona nella mente dei sopravvissuti, mentre venire trucidati dalla propria famiglia rimane l'incubo più assillante.

Nonostante "negazionismo" sia un termine storico, ben si addice al momento attuale: non manca infatti, anche tra i blog gay italiani, chi sia disposto a smentire tutto, o comunque elementi fondamentali della vicenda: è questo il caso del sito Il Grande Colibrì | Essere LGBT nel mondo, che nell'articolo "Gay perseguitati in Cecenia: i media siano più responsabili" riporta: "Questa idea (quella dell'esistenza dei campi di concentramento) è un’aggiunta, al momento priva di giustificazioni, nata presumibilmente per drammatizzare ancora di più una vicenda già molto tragica che purtroppo ha buone probabilità di essere vera: evidentemente per qualcuno una prigione segreta, decine di rapimenti e di torture, tre omicidi non sono “abbastanza drammatici”.

Evidentemente il "Pier" che firma l'articolo presente sul sito non conosce la definizione di "campo di concentramento" che riportiamo di seguito dall'enciclopedia Treccani: "Luoghi di internamento e di restrizione della libertà personale per soldati nemici catturati e civili considerati pericolosi per l'ordine interno".

Di conseguenza il "campo di concentramento" non dev'essere per forza racchiuso da filo spinato (come i lager tedeschi, d'altronde): anche una "prigione segreta", come scrivono loro, può costituire un campo di concentramento.
D'altro canto la forma del materiale con cui è edificata la cella (sbarre lisce piuttosto che reticolato) non fa differenza alcuna...

E ancora aggiungono: "Parlare di campi di concentramento aumenta i lettori, ma diminuisce la credibilità e la forza della denuncia in Cecenia e in Russia. E mina ogni tentativo di incidere su circostanze già troppo tragiche."

A quelli de Il Grande Colibrì, a cui evidentemente non bastano le testimonianze dei sopravvissuti, ci limitiamo a ricordare con le parole di Primo Levi che "[...] La gran massa dei tedeschi ignorò sempre i particolari più atroci di quanto avvenne nei Lager [...] Gli orrori dei Lager, descritti più volte dalle radio degli Alleati, non furono creduti da nessuno".

Per quanto anche alcuni youtuber influenti come Alessandro Masala (Breaking Italy) rimangano abbastanza scettici sulla vicenda definendola una unverified news, specifichiamo che anche i lager durante il nazismo non erano che una voce, un'indiscrezione, in poche parole proprio una "unverified news".

Guarda il video documentario: Essere gay in Cecenia, le testimonianze dei sopravvissuti

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