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giovedì 27 ottobre 2016

Isole Canarie: vita gay a Gran Canaria


Alle Canarie la vita gay si concentra soprattutto nelle due isole principali: Gran Canaria e Tenerife.

Gran Canaria, in particolare, è "il paradiso gay" per eccellenza: qui l'ambiente gay è molto vivo nel SUD, a Maspalomas, Località situata nell'estremo meridione dell'isola il cui centro di maggiore attrazione turistica è Playa del Iglés. In quest'ultima si trovano numerose strutture (alberghi, appartamenti, complessi, bungalows) prettamente rivolte al pubblico omosessuale, spiagge nudiste con zone per praticare cruising annesse, centri commerciali e attività con bandiere rainbow, nonché il famoso Yumbo Shopping Centre, che non appena cala il sole si trasforma nel fulcro di una vivace vita notturna.
In quest'ultimo si aduna la stragrande maggioranza della vita gay, soprattutto nei Discopub Mykonos e in seguito Mantrix (che apre più tardi), entrambi collocati al quarto piano: qui si riunisce la gioventù dell'isola, con un range di età dai 18 ai 40 anni.

Per gente che non ami perdere tempo e cerchi qualcosa di più spinto non mancano i cruising bar, i più famosi sono Cruise, frequentato soprattutto da orsi e signori di mezz'età e Bunker, per chi adora i vestiti di pelle, jockstraps, nonché gli accessori fetish di tendenza. Si tratta di luoghi che potrebbero facilmente risultare sgradevoli a tutti colori ai quali non piaccia o non interessi il sesso estremo.
Fuori dal Yumbo, a pochi metri, si trova inoltre un altro cruising bar, il Reds, con un pubblico generalmente più giovanile (dipende dalle serate).

Durante il giorno non possono mancare sole e ombrellone. L'entrata alle dune si trova attraversando (letteralmente) l'Hotel Riu Palace. Per raggiungere la spiaggia gay dovrete svoltare a destra non appena comincia la sabbia, dirigendovi allo stesso tempo verso il mare (visibile a distanza a occhio nudo): si trova infatti in coincidenza con il chiosco numero 7, un piccolo bar con vista sul mare che sventola costantemente la la bandiera rainbow.

Per trovare alloggio la scelta è quasi illimitata, in generale si adotta una policy "men only". Per una lista completa delle strutture gay o gay friendly basta consultare il sito Booking .

Per avere più informazioni sulla vita gay alle Canarie guarda anche: Vita gay a Tenerife .

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giovedì 20 ottobre 2016

Film - The way he looks, breve introduzione


The way he looks (2014)- Voto 5

"È sempre buio per me" Cit. The way he looks

Leonardo è un adolescente cieco che cerca di vivere con serenità la propria condizione. Giovanna, l'amica che ogni mattina lo aiuta a precorrere la strada verso casa, ne è segretamente infatuata. La quotidianità verrà spezzata dall'arrivo a scuola di un nuovo compagno, Gabriel, del quale Leonardo presto si innamorerà.
Il film nasce dal cortometraggio portoghese del 2010 Eu não quero voltar sozinho (in italiano "Non voglio tornare a casa da solo", per la visione con sottotitoli in inglese basta cliccare sul titolo), diventato virale in tutto il mondo a causa dei numerosi spunti originali e della delicatezza del tema. Purtroppo il lungometraggio The way he looks (titolo internazionale) si presenta come un'estensione funzionale ai tempi cinematografici, ma non a quelli emotivi. Le emozioni infatti, prima condensate in poco più di quindici minuti, si disperdono in oltre un'ora e mezzo di scene inutili che paiono quasi montate frettolosamente per la necessità di coprire i tempi. Purtroppo il regista Daniel Ribero, pur brillante nelle idee, non si dimostra all'altezza dell'adattamento cinematografico.

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domenica 16 ottobre 2016

Indonesia, sette anni di carcere per un bacio


Si tratta di un brutto colpo per la comunità Lgbt in Indonesia, dove due ragazzi sono stati arrestati dopo aver pubblicato su Facebook alcune foto mentre si baciavano, con tanto di dichiarazione d'amore. I due fidanzati, 22 e 24 anni, che nelle foto appaiono senza maglietta, devono adesso fare i conti con l'accusa di pornografia e rischiano fino a sette anni di carcere.
La notizia, confermata da più fonti, vede coinvolto il proprietario del Profilo Facebook Cristian Taufik .

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Isole Canarie: vita gay a Tenerife


Alle Canarie la vita gay si concentra soprattutto nelle due isole principali: Gran Canaria e Tenerife.

Nonostante il forte impatto turistico quest'ultima risente molto della concorrenza della vicina Gran Canaria. L'ambiente gay è moderatamente vivace al NORD (Santa Cruz de Tenerife, Puerto de la Cruz).

a Santa Cruz de Tenerife uno dei locali più in voga è la Sauna Acuario : Sauna secca, Jacuzzi, piscina (purtroppo non riscaldata, quindi inutilizzabile), bar e un grande labirinto con cabine. L'entrata è di 15 euro, con svariate tipologie di sconto (giovani con meno di 24 anni, disoccupati residenti, giornata del cliente, ecc.).
In questa sauna a due passi dalla fermata del tram Cruz del Señor, che siate abitanti dell'isola o di passaggio, troverete il giusto grado di relax, in particolare la domenica pomeriggio dove assieme all'entrata vi verrà offerto un ottimo Mojito.

Sauna Boss è invece una sauna centrale ma poco popolare: non molto distante dalla Sauna Acuario (circa due chilometri), è dotata solamente di un piccolo bagno turco, due docce, e un paio di cabine. Frequentata da pochi locali e quasi mai da turisti.

A Puerto de la Cruz la scena è dominata dai bar Despanto e Anderson, uno di fianco all'altro (le entrate corrispondono esattamente allo stesso numero civico), tuttavia in competizione serrata per attirare il maggior numero di avventori, i quali solitamente non nascondono una spiccata preferenza per l'uno o per l'altro. Spettacolo di Drag Queen a metà serata in entrambi i locali.

Per avere più informazioni sulla vita gay alle Canarie guarda anche: Vita gay a Gran Canaria.

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mercoledì 12 ottobre 2016

Hiv e Aids: Le cure che le case farmaceutiche ci nascondono


BB: 7075, Vorinostat, Romidepsin, Auranofin, Gammora... sono solo alcuni dei farmaci anti-Hiv, efficaci secondo le sperimentazioni, sui quali ancora possediamo ben poche informazioni. Ma cos'è che ci viene volutamente nascosto e perché?

Da quando l'Aids è comparso negli anni Ottanta e ha creato agitazione e tumulto a livello mondiale, solamente due farmaci ufficiali si sono susseguiti nella cura dei pazienti affetti: l'Azt (Azidotimidina) fino al 1996 e gli inibitori della proteasi (i moderni antiretrovirali, HAART, tuttora prescritti).
L'Azt, prodotto dall'attuale e ancora esistente azienda farmaceutica GSK (GlaxoSmithKline), fu il primo farmaco a disposizione contro l'Aids: abbandonato nel '96 a causa dell'eccessiva tossicità che in molti casi portò i pazienti trattati a una morte prematura, mieté vittime in tutto il mondo per circa dieci anni. I campanelli d'allarme c'erano sempre stati, ma come al solito quando ci sono di mezzo interessi di soggetti potenti, vengono costantemente messi a tacere. Già alla fine degli anni '80 il dottor Peter H. Duesberg, virologo allora di fama mondiale, aveva affermato: "L'Azt non solo non aiuta i malati, ma ne accelera la morte. Durante la commercializzazione del farmaco fu detto che nel suo studio sperimentale la mortalità dei pazienti che l'avevano preso era calata sensibilmente, ciò ne aveva permesso l'approvazione da parte della Food and Drug Adiministration. Tuttavia a una lettura attenta di quello studio scoprii che non era mai stato completato, che i pazienti studiati sapevano benissimo chi assumeva Azt e chi invece le pillole placebo e che quelli in Azt erano sopravvissuti di più solo grazie a massicce trasfusioni di sangue. In ultimo Margaret A. Fishl, autrice principale dello studio, era una scienziata sconosciuta e senza alcuna esperienza in virologia, perché per uno studio di quel calibro non furono scelti ricercatori di comprovata esperienza?"
Nonostante Duesberg venne a quel tempo ostracizzato dal mondo scientifico per queste dichiarazioni, a sostegno delle sue tesi comparve una nuova personalità influente: è infatti il dottor Kary Mullis, premio nobel per la chimica nel 1993, che afferma: " l'Azt è un chemioterapico che già nel 1967 era stato cestinato a causa dell'eccessiva tossicità. Sappiamo che nel cancro si danno chemioterapici per tempi limitati nella speranza di uccidere il tumore prima del paziente, ma quale oncologo prescriverebbe un chemioterapico ogni giorno per due anni? L'Azt uccide le cellule sane del nostro organismo portando alla morte molto più velocemente rispetto al virus che dovrebbe curare."

Ma qual'è lo scopo delle case farmaceutiche? Non certo uccidere i pazienti da cui trarrebbero profitto, bensì la cronicizzazione delle malattie, in grado di legare definitivamente le persone ai farmaci che esse stesse producono e distribuiscono. L'Azt ebbe vita relativamente breve. Di fatto, poco prima del nuovo millennio, venne il momento degli inibitori della proteasi.
La HAART pare essere funzionale nella diminuzione della mortalità nell’HIV, i malati muoiono più lentamente che con l'Azt, tuttavia è fonte di forte epatotossicità.
Uno studio retrospettivo del New England Medical Center di Boston (USA) prende in esame le cause del decesso in pazienti HIV+ nel 1991, 1996, 1998, 1999 in cura presso lo stesso centro.
Negli anni 1998-99 il 50% dei decessi era dovuto alle condizioni epatiche, paragonato al solo 11.5% del 1991 e al 5% del 1996. Nonostante ciò i pazienti trattati riescono spesso a vivere decine di anni sotto HAART.

Possibile che dopo quasi mezzo secolo, proprio non sia disponibile una cura definitiva per l'Hiv / Aids?
Parrebbe che cure risolutive già esistano e non si tratta di un fungo miracoloso o di qualche intruglio magico preparato direttamente da uno sciamano in uno sperduto villaggio nel cuore dell'Africa. Parliamo in molti casi di farmaci già esistenti, sperimentazioni già avvenute, medici o scienziati dai nomi importanti.
L’unico paziente curato "ufficialmente" dall'Hiv ad oggi è Timothy Ray Brown, il paziente di Berlino. Nel 2007 Timothy doveva sottoporsi a un trapianto di cellule staminali per contrastare la leucemia, ma i medici scelsero un donatore con una rara variante genetica resistente all’Hiv. Oggi Timothy vive sano, senza medicinali né tracce del virus nel sangue. Ciononostante i malati guariti potrebbero essere molti di più

Merita di essere citato il dottor Gary Davis, medico che negli anni '90 avrebbe inventato e sperimento (apparentemente con successo) un siero chiamato BB: 7075, un agente biologico tratto dal sangue di capre immunizzate al virus hiv (le capre infatti producono naturalmente gli anticorpi per il virus) e che riporterebbe le difese immunitarie dei soggetti trattati a livelli stabili. Il dottor Gary Davis fu assassinato nel 1997 in circostanze misteriose poco dopo aver diffuso la notizia della sua scoperta. Non sono mai state fatte ulteriori ricerche.

3bnc117 è un anticorpo in grado di ridurre più dell'80% la concetrazione del virus nel sangue e l'effetto durerebbe fino a due mesi. Sarebbe l'ennesima cura non definitiva e cronicizzante, però non avrebbe gli effetti collaterali dell'HAART. La ricerca proviene dalla Rockfeller University di New York.

Vorinostat è una delle più recenti scoperte sul piano delle cure per l'Aids, appartiene alla classe degli inibitori delle deacetilasi istoniche ed è già approvato negli USA per la cura di altre malattie. Durante la sperimentazione ha miracolosamente causato la scomparsa del virus dal sangue del paziente, ma essendo la sperimentazione recente, bisogna ancora aspettare per esultare: il virus potrebbe infatti ricomparire, esattamente come riappare nei casi di pazienti a viralità azzerata che sospendono le terapie HAART.

Romidepsin sarebbe in grado di far uscire allo scoperto il virus Hiv esponendolo al nostro sistema immunitario e rendendolo quindi debellabile. Il farmaco sarebbe già stato sperimentato in Danimarca con successo.

SBI-0637142 , un farmaco Smac, combinato con panabinostato (inibitore degli istioni), sarebbe in grado, secondo uno studio californiano, di despiralizzare il DNA rendendo maggiormente visibile il virus.

Auranofin , un composto a base di sali di oro usato contro l’artrite reumatotoide unito a la butionina sulfossimina, un agente chemiosensibilizzante sperimentale (BSO) ha permesso di ottenere la guarigione totale in un gruppo di macachi da laboratorio. Stiamo parlando dello studio tutto italiano (poi spostatosi alla Duke University nel North Carolina per difficoltà a reperire fondi) del dottor Andrea Savarino. Anche questo mix di farmaci risveglierebbe il virus in quiescenza rendendolo esposto e vulnerabile. Tuttora la sperimentazione è misteriosamente ferma.

AT20 , Un vaccino terapeutico anti Aids sperimentato con successo anche come farmaco nella sezione di Malattie Infettive degli Ospedali Civili di Brescia e in seguito anche in altri tre importanti centri clinici italiani di riferimento per le malattie infettive a Perugia, Torino e Milano.
I pazienti paiono aver sviluppato una risposta immunologica consistente, in grado di bloccare l'attività della proteina p17 che secondo il dottor Arnaldo Caruso, scopritore del vaccino, sarebbe la principale causa dell'Aids.
Ancora una ricerca italiana sulla quale cala misteriosamente un silenzio lungo anni.

Gammora è un nuovo farmaco (recentemente sperimentato in laboratorio ottenendo sorprendenti successi) costituito di un particolare elemento proteico in grado di distruggere automaticamente le cellule infette dall'Hiv. "Il medicinale non ferma la crescita del virus come gli inibitori della proteasi, bensì distrugge definitivamente le cellule infette." conferma in un'intervista il dottor Abraham Loyter, ricercatore di Gerusalemme al quale va il merito della scoperta.

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mercoledì 5 ottobre 2016

Una coppia gay è in testa al concorso per rappresentare il catalogo Ikea in Russia


Da più di sette anni la compagnia di arredamento svedese lancia un concorso in Russia (Face from the Cover), dove è possibile partecipare ad una sessione fotografia destinata a diventare uno spot pubblicitario per l'azienda stessa. Quest'anno il concorso vede per il momento in testa una coppia gay, Lev Polyakov e il suo fidanzato (ancora non è noto il nome).
Questo risultato sorprendente è stato reso possibile sia dai voti delle associazioni lgbt russe, sia dall'associazione Straight Alliance for Lgbt Equality. Trattasi di una piattaforma virtuale formata da eterosessuali che però rivendicano pari diritti e dignità per la comunità Lgbt.

Ikea per ora è decisa a lanciare la campagna pubblicitaria con la coppia gay (nel caso dovesse ottenere la vittoria finale), nonostante il divieto legislativo di propaganda gay del paese. Speriamo l'impresa svedese mantenga le promesse e non sia solo una manovra per farsi pubblicità in Europa.

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martedì 4 ottobre 2016

Isabel e Federica, le suore di Pinerolo dopo il matrimonio: "Dio vuole persone felici"


Non è passata inosservate la notizia di Isabel e Federica, le due suore francescane di Pinerolo, entrambe di quarantaquattro anni, che hanno deciso di abbandonare il loro abito per sposarsi a vicenda dopo una storia d'amore taciuta e occultata per oltre tre anni.
Si sono conosciute durante una missione in Africa e col tempo sarebbe nato l'amore.
L’unione civile è stata celebrata dal sindaco del Movimento 5 Stelle Luca Salvai in municipio, ma non è mancato neppure il rito religioso celebrato da Franco Barbero, ex prete scomunicato da papa Giovanni Paolo II nel 2003, a causa delle sue posizioni politiche e religiose decisamente rivoluzionarie.
«Dio vuole le persone felici, che vivano l’amore alla luce del sole», dice Isabel, una delle spose. «Chiediamo alla nostra chiesa di accogliere tutte le persone che si amano», ribadisce Federica.

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lunedì 3 ottobre 2016

Film - The normal heart, breve introduzione


The normal heart (2014)- Voto 9

"Dovrei usare guanti. Dovrei fare questo, dovrei fare quello. Non dovrei baciarlo. Non dovrei essere un adulto di quarantacinque anni che si prende cura di un giovane di trentacinque che ha cent'anni e sta per morire." Cit. The Normal Heart

1981, inizio della piaga dell'Aids, Ned Weeks (Mark Ruffalo), scrittore omosessuale di New York, comincia a osservare i propri amici ammalarsi. Dopo aver letto un articolo di giornale si reca dalla dottoressa Brookner (Julia Roberts), uno dei pochi medici che si sta occupando dello strano cancro che pare colpire solo gli omosessuali. Quest'ultima le chiede di utilizzare le sue conoscenze per diffondere l'allarme della malattia nella comunità gay.
Ned contatta Felix Turner (interpretato da Matt Bomer), giornalista del New York Times, nella speranza di ottenere un articolo.
I due finiranno per innamorarsi, ma l'idillio viene ancora una volta interrotto dal male incurabile.
Il film, crudo e essenziale, scava a fondo nella fragilità umana, dal sarcoma di Kaposi alla paura dell'abbandono, dall'arrendevolezza alla lotta, dall'ineluttabilità del destino alla precarietà dei corpi, ci porta in un viaggio assolutamente intimo e infernale al tempo stesso, nel quale troveremo il tempo per metterci in discussione ancora una volta.
The Normal Heart è uno dei pochi film sull'Aids che riesce ad indagare in modo realistico le ripercussioni psicologiche, affettive e sentimentali dell'incertezza della caducità.

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sabato 1 ottobre 2016

Georgia, i locali gay segreti di Tbilisi


Tbilisi, capitale della Gerogia, è una città multiculturale e dalle mille sfaccettature che vale la pena di visitare in qualsiasi momento dell'anno, anche in Inverno (nonostante il clima rigido): i mercati ricchi di frutta e di spezie, gli autobus che ti fanno salire in qualsiasi punto della carreggiata, le montagne imponenti di Mtskheta, la strana mancanza quasi ovunque di strisce pedonali (sovente sostituite dai sottopassaggi), le chiese e i cani randagi, L'Acharuli Khachapuri (uovo soffritto servito su una focaccia concava) e i Khinkali (ravioli ripieni), i mendicanti e le officine di cambio valuta ad ogni angolo, i fast food e i ristoranti tipici, le case in rovina e i quartieri stile sovietico, la città e la natura. Tbilisi vi offrirà una vasta gamma di cose da fare e da vedere, vi sorprenderà e vi lascerà senza fiato.

Ma che dire a proposito dell'ambiente gay?

Gli Europei abituati a locali gay "allo scoperto" con tanto di insegna bandiera arcobaleno dovranno fare i conti con un'enorme differenza: qui i locali gay sono "nascosti", non troverete cartelli o insegne e, soprattutto, sono misti, cosiddetti "gay friendly".

I luoghi di incontro principali in centro città sono due:

Café Gallery (indirizzo: Griboedov 34, vicino alla fermata della metro Rustaveli): Durante il giorno la tranquillità regna sovrana: musica bassa, un paio di birre, cene sui tavolini a base di hamburger e patatine, verso le nove di sera si comincia a riconoscere qualche volto indubitabilmente gay.
Di notte pare più un centro sociale (il pubblico in fondo è fatto di alternativi, non troverete ragazzi vestiti bene o con la puzza sotto il naso): musica assordante, bottiglie di birra sparse per il pavimento umido, fumo ovunque.

Success: un semplice bar che si spaccia per gay friendly (e in effetti è visitato sporadicamente da qualche gay). Se siete turisti e non parlate georgiano fate attenzione, cercheranno probabilmente di truffarvi: chiedete il menu delle bevande e ordinate direttamente al banco (non ai tavolini, vi potrebbero chiedere un extra) per evitare noie.

Ultimamente sembra aver aperto anche un bar totalmente gay chiamato Secret, purtroppo la sua ubicazione rimane appunto segreta.Hanno comunque una pagina Facebook a cui si può provare a chiedere informazioni.

Dove alloggiare a Tbilisi esiste un ostello totalmente gay friendy: è il Diwan Hostel (9 Vukol Beridze St, a fianco dell'ambasciata italiana): troverete ampi spazi, scelta tra stanze singole o condivise, vista mozzafiato, vasca e doccia idromassaggio, camino a legna e, soprattutto, mentalità aperta!

Allora che aspettate? auguri per il vostro prossimo viaggio in Georgia!

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